C’è un momento molto importante che segue una sessione erotica, un momento spesso non compreso appieno: l’aftercare BDSM.
Diciamo non afferrato pienamente perché, per chi non pratica o è alle prime esperienze, pensa che tale momento sia solo una fase post coitale dove ci si fa le coccole. Niente di più sbagliato.
O, meglio: è sì anche una fase dedicata all’intimità, ma non è soltanto ciò. In questo articolo parleremo di tutti gli aspetti legati all’aftercare BDSM, cercando di dare un quadro completo ed esaustivo.
Di seguito, i punti che affronteremo:
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Che cos’è l’aftercare BDSM
Letteralmente, aftercare è composto dalle parole “after”, che significa dopo; e da “care” che significa cura, attenzione. Qualcuno traduce questa parola inglese anche come “cura a posteriori”.
Di fatto, rappresenta quella fase successiva ad una sessione erotica o sessuale kinky, dove il Padrone (approfondisci questa figura nel nostro araticolo Chi è il Master BDSM) o la Mistress si prendono cura del proprio slave. In realtà, l’aftercare BDSM può essere rivolto sia allo slave, che al dominatore, a seconda delle esigenze di entrambi.
Perché è così importante
Le pratiche BDSM, soprattutto quelle più forti, possono mettere a dura prova la sfera fisica e mentale dello slave.
Questi potrebbe sentirsi sopraffatto, ansioso, dolorante o altro e pertanto necessita di una fase “transitoria” per passare dalla scena sessuale alla realtà.
Questa fase transitoria è importantissima, poiché consente di ristabilire un equilibrio fisico ed emotivo fra le parti, di calmarsi e di creare un’intimità speciale. Ma soprattutto è anche un momento in cui si può parlare di quanto vissuto, delle emozioni provate durante i giochi sadomaso e delle eventuali problematiche da risolvere.
Tutta colpa delle endorfine
Quando si provano delle sensazioni forti, sia di dolore, che di piacere, il corpo tende a rilasciare delle dosi molto elevate di endorfine e di adrenalina.
Queste vengono emanate per consentire al cervello di gestire gli impulsi provati ed evitare una sovra stimolazione eccessiva, che potrebbe comportare tutta una serie di conseguenze nel soggetto.
Infatti, soprattutto quando il livello di endorfine si alza di molto, possono capitare episodi di:
- Difficoltà respiratorie
- Stati di agitazione
- Difficoltà nel parlare e/o ricordare le cose (compreso quanto appena accaduto)
- Pianto incontrollato
- Dolori di varia natura in differenti parti del corpo
Tale situazione non deve spaventare.
Per prima cosa, ti assicuriamo che queste sono situazioni che scaturiscono da un meccanismo biologico normale chiamato disforia post coitale.
A confermarlo è anche uno studio sulla disforia post coitale di Robert D. Schweitzer PhD, Jessica O’Brien MA (Clin Psy.) e Andrea Burri (dottore di ricerca). Secondi i dati acquisiti durante lo studio, circa il 46% delle donne intervistate prova condizioni di PCD.
In secondo luogo, tutti i vari punti elencati non si presentano assieme, se non in rarissimi casi. Addirittura, ed è bene precisarlo, ci sono soggetti che non provano alcuna delle situazioni summenzionate e addirittura non hanno bisogno di alcun aftercare. Ad ogni modo, riuscire a gestire e calmare le acque è compito del Master o della Mistress: è dovere del dominatore prendersi cura della propria sottomessa, completamente.
Le diverse tipologie di aftercare
Abbiamo già detto che non è possibile liquidare l’aftercare BDSM come il momento delle coccole, considerata la sua importanza.
Questa fase, però, può avere differenti sfaccettature, a discrezione delle parti, della loro confidenza e delle esigenze del momento. Più in generale, possiamo dire che esistono due tipologie di aftercare: quello fisico e quello emotivo.
Aftercare BDSM fisico
In questa fase, il dom elimina tutto ciò che ha utilizzato durante i giochi sadomaso (manette, corde, bende, fruste, sexy toy, ecc.), comprese eventuali luci abbaglianti.
Rende la scena erotica neutra, praticamente.
È importante offrire al sub acqua, bibite energizzanti o calde, anche cioccolata, se la desidera. In tal modo, questi potrà idratarsi e recuperare i sali minerali persi durante la sessione BDSM. Sarà necessario assicurarsi che stia comodo e al caldo, magari avvolto da una copertina morbida, soprattutto per evitare un calo brusco della temperatura dopo i giochi.
Se ha ferite o escoriazioni, il dom dovrà prendersi cura materiale di ciò usando le giuste medicazioni, creme et similia.
Se non ci sono parti da medicare ma solo arrossamenti, il dom può accarezzare e baciare il corpo e/o le zone dove è avvenuto lo sfregamento, magari massaggiando delicatamente con dell’olio, per poi proseguire verso le aree dove i muscoli hanno subito maggiore stress.
Baci, abbracci e carezze sono sempre contemplati in questa fase, se la schiava BDSM lo desidera.
Tali dinamiche e/o attenzioni possono essere anche reciproche, se il Master o la Mistress ne hanno bisogno.
Aftercare emotivo
L’aftercare emotivo si affianca spesso a quello fisico, ma può rappresentare anche una pratica a sé. Qui il dom tranquillizza il sub, rassicurandolo sul fatto che sia in un luogo sicuro, fra braccia sicure.
Può altresì lodarlo con frasi del tipo “sei stato davvero bravo/a”, ringraziandolo per aver condiviso un’esperienza così forte ed incredibile. Se il sub vuole, si può parlare subito di quanto vissuto, delle emozioni provate, ma anche delle eventuali problematiche riscontrate nel gioco.
Ancora, se il sub vuole restare da solo per un po’, vedere un film, ascoltare della musica o altro, è buona prassi che il dom lo accontenti. Come per l’aftercare BDSM fisico, anche quello emotivo può essere vicendevole.