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Kinky Sex: Tutto Quello che Devi Sapere su Questa Pratica Sessuale

Molto spesso, nell’ambito del BDSM, si sente parlare del kinky sex: ma cos’è esattamente?

Il significato di kinky, come spiegheremo in questo articolo, rappresenta una sottile linea di demarcazione fra una visione del sesso comune ad una non comune. 

Parliamo di linea sottile perché, allorché si tratta di sesso, le etichette rigide valgono poco, anche se negli ultimi anni c’è una forte volontà di etichettare qualunque preferenza o tendenza sex. E vabbè. 

Ma in un mondo di sfumature libere e felici, ecco che si pone l’ambito kinky. Vuoi saperne di più? 

Continua a leggere, allora!

Il significato di kinky

Come sempre, iniziamo dall’abc, ovvero da cosa significa kinky. 

Parola di chiara origine inglese, kinky significa perverso, eccentrico, strano.

Ovviamente, tali termini sono legati alle preferenze sessuali, dunque rappresentano una categoria di persone che ama le pratiche non convenzionali. 

È facile trovare in giro anche termini affini come:

  • Kink: riferito prettamente alla sessualità “strana” in genere, non alla persona
  • Kinkness o kinkly: usato più che altro come aggettivo
  • Kinkster: colui che pratica il sesso kinky 

Sesso Kinky: facciamo chiarezza 

Il kinky sex è un argomento molto strumentalizzato, vuoi a causa di fenomeni sociologicamente bacchettoni, vuoi per via di un certo tipo di letteratura e filmografia molto pecoreccia. 

Esattamente come il sesso BDSM, anche quello kinky si nutre di pratiche sessuali particolari, vivaci, frizzanti, che contemplano l’uso di strumenti e sexy toy specifici, nonché dinamiche come giochi di ruolo, potere, ecc.

Cosa dice la psicologia?

Secondo la psicologia, il kinky sex rappresenta solo una variazione sul tema, rispetto a quelle che canonicamente vengono considerate pratiche sessuali convenzionali. 

Il limite fra convenzionale e non convenzionale risiede solo nelle sovrastrutture personali e sociali, dunque è altamente improbabile che chi pratica sesso kinky sia da annoverare fra i soggetti deviati, violenti o mentalmente instabili. 

A riprova di ciò, vi sono numerosi studi accademici, come il “Counseling the Kink Community: What Clinicians Need to Know” di Stephanie M. Yates e Anita A. Neuer-Colburn della Northwest University, pubblicato nel 2019. 

Secondo tale ricerca, coloro che si definiscono e/o praticano il kinky sex sono soggetti che, nel pieno rispetto della consensualità dell’altro, vivono la propria sessualità sperimentando emozioni forti. 

I dati riportano che non vi è correlazione fra tali preferenza sessuali e comportamenti violenti, deviati o abusivi. 

Anche a livello di salute mentale, i kinkster presentano le medesime condizioni e percentuali della popolazione vanilla, ovvero di chi pratica sesso alla maniera tradizionale.

Laddove possono esserci degli disturbi dell’umore o una lieve incidenza psicologica negativa, Wright fa risalire il fenomeno alla condizione sociale che ghettizza, ancora oggi, i kinkster. 

Le pratiche sessuali estreme sono da considerarsi kinky?

Dipende. 

Diciamo che il confine fra estremo e non può essere sempre molto soggettivo: per qualche kinkster può essere estremo anche l’uso di uno strap-on. Ma ciò non vuol dire che non prediliga altre cose “strane”. 

In linea generale, l’universo kinky contempla le più comuni pratiche del BDSM, come:

  • Waxing
  • Vari giochi sadomaso
  • Dominatore e sottomessa (o dominatrice e sottomesso)
  • Bondage
  • Feticismo generico
  • Spanking
  • Ecc. 

Per avere una “direzione” da seguire, possiamo dire che il sesso kinky si posiziona a metà strada fra quello vanilla e quello hard BDSM, quest’ultimo idealmente dedito alle sole pratiche sessuali estreme.

Certo non è una verità assoluta, ma se dovessimo spiegarlo in maniera semplicistica non possiamo che farlo così. Per tutto il resto: divertitevi senza pensarci, amici kinky!

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